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Mascherine e comunicazione: 5 consigli.

E' stato forse il primo segnale che qualcosa stava cambiando nelle abitudini di noi tutti: uscendo di casa per fare la spesa o portare a passeggio il cane ci siamo accorti che le persone stavano cominciando a usare le mascherine.



Com'è cominciata

Dapprima erano in pochi - forse i più preoccupati o forse i più lungimiranti - e incrociarli

al supermercato, nascosti dietro a quei piccoli scudi bianchi, ci metteva in qualche modo a disagio. Sembrava tutto troppo surreale.

Poi l'emergenza ha cominciato a mostrare tutta la sua serietà e tutti abbiamo dovuto fare i conti con una nuova, inevitabile abitudine.


Fino a un paio di mesi fa infatti, termini come DPI, mascherina chirurgica, FFP1, FFP2, FFP3, facevano parte di un vocabolario tecnico che la maggior parte di noi non aveva bisogno di conoscere.

Oggi siamo costretti a saperne di più, integrando queste parole e questi oggetti nelle nostre routine quotidiane.


Il dibattito sull'utilità per la popolazione di questi dispositivi di protezione non è ancora concluso e le stesse istituzioni sanitarie internazionali hanno modificato le indicazioni col progredire della crisi.

Se a Marzo infatti l'Organizzazione Mondiale per la Sanità indicava l'uso della mascherina solo nel caso in cui ci si prendesse cura di una persona affetta da Covid.19, già al 3 di Aprile il Center for Desease and Control Prevention (CDC) americano ne indicava l'uso per l'intera popolazione, fornendo addirittura alcuni tutorial su come realizzarle in casa con materiali di recupero.


Ora le mascherine sono obbligatorie pressoché ovunque e le informazioni inizialmente poco chiare a riguardo hanno generato un'ondata di panico collettivo.

La successiva corsa all'acquisto indiscriminato di ogni modello in commercio ha avuto poi il drammatico effetto di ridurre la disponibilità di DPI per il personale sanitario.


Mascherina e comunicazione

Un aspetto poco approfondito di questa nuova esperienza riguarda l'impatto psicologico dell'uso delle mascherine, in particolare in termini di comunicazione.

Per decenni, gli scienziati hanno studiato l'importanza della comunicazione non verbale, che si esprime attraverso espressioni del viso, linguaggio del corpo, postura e aspetti paraverbali (timbro, tono di voce, velocità e ritmo dell'eloquio).


Messaggi nascosti

Negli anni '70 divenne particolarmente famoso uno studio dello psicologo americano Albert Mehrabian in cui l'autore spiegava che, quando si tratta di comunicazione di sentimenti e atteggiamenti, la sensazione globale che ricaviamo da una conversazione dipende per il 7% dal contenuto verbale + 38% comunicazione paraverbale + 55% espressione del viso.

Le espressioni del volto, dunque, veicolerebbero la maggior parte del contenuto emotivo delle comunicazioni.


30 anni più tardi l'equipe del neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti ha offerto al mondo la scoperta dei neuroni specchio mostrandoci aspetti fino ad allora inesplorati delle interazioni umane.

La ricerca ci mostra che quando osserviamo un'azione, nel nostro cervello si attivano gli stessi neuroni che entrerebbero in gioco se fossimo noi a compierla.

Questo rispecchiamento ci permette di “sintonizzarci” con l'altro, orientandoci tra azioni, intenzioni e sentimenti messi in gioco nelle interazioni sociali.

Poter leggere con chiarezza le comunicazioni non verbali dell'interlocutore sembra dunque fondamentale.


Le emozioni dietro la mascherina

Lo sanno bene gli attori: è l'espressione della bocca a dare senso all'emozione che si sta esprimendo. Le sopracciglia corrucciate possono esprimere stati d'animo diversi, come rabbia, dolore, perplessità, ma è la bocca a permetterci di distinguerli.


Ma come si fa a capire gli altri e farsi capire quando metà del viso è coperto dalle mascherina?

Qualcuno ha suggerito una soluzione semplice e geniale, costruendo mascherine dotate di una finestra in plastica trasparente. L'idea è nata per andare incontro alle esigenze delle persone non udenti, ma probabilmente sarebbe di aiuto a noi tutti.

Mentre attendiamo di adottare questa soluzione, possiamo immaginare come renderci più comprensibili indossando le normali protezioni del viso.


5 Consigli pratici


Qualche suggerimento per facilitarci le comunicazioni.


  1. Usa le sopracciglia Se è vero che l'espressione della bocca fornisce informazioni più chiare sugli stati d'animo, porre attenzione all'espressione delle sopracciglia all'equazione può aiutare a rendere più chiaro il messaggio. Mettiamoci in gioco e sperimentiamo per capire come comunicare meglio.

  2. Il linguaggio del corpo Poni particolare attenzione a gestualità e postura: possono dire moltissimo su quello che stiamo provando e aiutare a renderci più comprensibili. D'altronde un mimo è capace di farci emozionare senza dire una parola. Usare con maggiore consapevolezza questo strumento può essere un'esperienza di comunicazione nuova e ricca.

  3. Commenta le tue espressioni Soprattutto nelle interazioni con estranei, aggiungi qualche parola se ti accorgi che il tuo messaggio non verbale non viene compreso chiaramente. Se normalmente un cenno del capo e un sorriso potrebbero bastare per mostrare accoglienza e far passare avanti qualcuno alla cassa del supermercato, oggi indossando la mascherina può essere utile aggiungere un “prego, passi pure” per aiutare l'altro a capire con chiarezza le nostre intenzioni.

  4. Fatti sentire Le mascherine non coprono solo le espressioni, ma possono alterare timbro e volume della voce. Presta attenzione a questo aspetto e cerca di esprimerti con chiarezza, soprattutto nelle interazioni con estranei.

  5. Sii paziente con te stesso e con gli altri Questa è una situazione nuova per tutti e tutti stiamo rinegoziando gli spazi delle interazioni con gli altri. Dall'uso delle mascherine al distanziamento sociale, le nostre abitudini sociali sono cambiate all'improvviso e prevedibilmente risentiranno dell'emergenza ancora per lungo tempo. I fraintendimenti sono possibili e possiamo comprenderli.


In conclusione,

il mondo delle interazioni sociali si sta modificando col progredire della crisi Covid-19 e l'uso delle protezioni facciali è il segnale più evidente di questi cambiamenti.

Questi consigli sono una riflessione sulla necessità di comunicare ancor più consapevolmente.

Una comunicazione più chiara è il miglior antidoto a incomprensioni e conflitti, anche quando non si indossa una mascherina.

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